E se arrivassero i barbari?
Vittorio Sgarbi legge il poeta greco Kostantinos Kavafis. Una poesia sull'arrivo dei barbari. Che faranno come Godot.
Vittorio Sgarbi legge il poeta greco Kostantinos Kavafis. Una poesia sull'arrivo dei barbari. Che faranno come Godot.
Il 16 novembre il premio Nobel José Saramago avrebbe compiuto novantun’anni. L’autore di Cecità e del Vangelo secondo Gesù era considerato un uomo “attento a cogliere i grandi cambiamenti del mondo”, a valutarne i mutamenti epocali. Qui di seguito riportiamo un’intervista del 2002. Ancora molto attuale.
Piero Martinetti perse la cattedra per non voler giurare fedeltà al Fascismo. E spese tutta la vita per proteggere il suo bene più prezioso: la biblioteca.
Tra qualche giorno, il 4 novembre, ricorre il diciottesimo anniversario dalla morte di Gilles Deleuze, una dei massimi filosofi del XX secolo. Alcuni anni dopo la sua morte la televisione francese mandò in onda un lunghissimo documento video inedito – della durata di oltre otto ore – intitolato "L’Abécédaire de Gilles Deleuze". Qui di seguito riportiamo, forse per la prima volta in forma scritta, un breve passaggio tratto dal brano “C comme culture”.
Un poeta si cimenta con un romanzo. E parla degli anni passati. Nel nome del padre.
Dopo il rivoluzionario Ulysses, con Finnegans Wake James Joyce scardina le fondamenta del linguaggio e le fa esplodere, utilizza svariati gerghi e idiomi, e da questi costruisce una lingua tutta sua.
Ci sono libri che cambiano una vita. La nausea di Jean-Paul Sartre è uno di questi. Da leggere in età adulta.
Nell'ambito dell'interesse di James Joyce per il Romanticismo – da lui spesso lodato ma anche criticato, nei suoi eccessi egotistici di sentimentalismo, a favore del classicismo – è significativo ricordare l’ammirazione dello scrittore irlandese per Leopardi.
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