Poesia

I convalescenti secondo Bertolucci

In questo periodo di convalescenza, del corpo, della mente e della vita quotidiana, appare come un breve e gioioso manifesto Convalescente, una poesia pubblicata nel 1934 da Attilio Bertolucci, nella raccolta Fuochi in novembre. Può accompagnare felicemente i giorni che stiamo vivendo, perché non si abbandona a una cieca speranza ma riaccoglie con i sensi ciò che prima è stato loro negato.

19-05-2020 | 18:25

Il coraggio del poeta

Gregorio Samsa

C’è un peccato capitale che abita la poesia contemporanea: quello di ritirarsi in quella turris eburnea che è il circolo dei pochi, degli “eletti”. Invece sarebbe il tempo di – questione sintattica oltre che metrica (oltre che etica) – spingerla con forza nello spettacolo turpe dell’analfabetismo semantico contemporaneo. Emilio Zucchi lo ha fatto. Molto bene.

20-02-2020 | 11:55

Contro i becchini di Pasolini

“Uno che usava la macchina da presa in modo amatoriale, senza stile, senza un punto di vista meramente cinematografico sulle cose che raccontava…”. Ecco come Gabriele Muccino, dall’alto di una storia costellata di capolavori immortali quali “L’ultimo bacio”, ha pensato di seppellire definitivamente la memoria di Pier Paolo Pasolini, affossandone l’opera di cineasta. Ma in Italia non è da solo.

23-11-2015 | 15:55

L'odore dei boschi di castagno

Dal "De rerum natura" di Lucrezio alla natura matrigna di Giacomo Leopardi, la meraviglia di fronte agli elementi primi del mondo ha da sempre generato poesia. E il Novecento ha alimentato la necessità di fare i conti con l’urgenza di questo tema. Interessante, da questo punto di vista, il caso Parma, fucina ricca di talenti, che si sono misurati con il richiamo di questa dimensione primigenia. Da Attilio Bertolucci a Pierluigi Bacchini, fino a Guido Cavalli.

13-11-2015 | 18:42

Il sommo genio di Emilio Villa

Carmelo Bene definì Emilio Villa "Forse il più grande genio che abbia mai conosciuto". Dal canto suo Villa amava molto la voce di Bene: nei primi anni Settanta compose la Letania per Carmelo Bene, rimasta a lungo inedita (fu pubblicata solo nel 1996 dall'editore Scheiwiller) e scritta in una lingua labirintica e pluriforme (una mescolanza di italiano, francese, latino e inglese).

08-06-2015 | 12:16

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