Calcio

L'incredibile storia del Natale 1914

Dicembre 1914. Una storia commovente che vogliamo raccontare. Gli uomini al fronte soffrono per quello che si preannunciava essere un tragico Natale. Nelle Fiandre il freddo, il fango e i parassiti tormentavano i soldati; le truppe inglesi e tedesche non conoscevano tregua. Nella terra di nessuno marcivano cataste di cadaveri che costringevano i compagni sopravvissuti al miasma continuo della morte. Ma alla Vigilia di Natale il miracolo. Una tregua spontanea che finisce in una partita di calcio.

21-12-2014 | 11:57

Tavecchio tra banane e pedigree

Crediamo in fiducia che Carlo Tavecchio non sia razzista – nonostante l’accoppiata banana-pedigree uguale scimmia, o insomma animale – ma ci chiediamo cosa sarebbe accaduto in qualsiasi altro Paese, e non solo tra quelli a democrazia compiuta, dopo queste parole? Facile, sarebbe stato accompagnato alla porta dalla federazione con un “grazie, le faremo sapere”. Invece in Italia no, anzi. Ecco 10 motivi per i quali non dovrebbe fare il presidente della calcio italiano.

01-08-2014 | 15:02

L'emozione per Carmelo Bene

Nel 1998 per Bompiani esce un libro dal titolo "Discorso su due piedi (il calcio)". Carmelo Bene ed Enrico Ghezzi dialogano parlando di calcio ma non solo. Da Romario a Van Basten, da Jordan ad Edberg, ecco l'elenco degli sportivi che il genio di Otranto adorava. Perché quando a Romario "passano la palla, i centrali, i difensori, non lo vedono. Questo è l'immediato!".

18-07-2014 | 01:54

Ecco chi ci ha fatto vincere il mondiale

A Sky sport c'è un giornalista capace di raccontare il calcio meglio di chiunque altro: si chiama Federico Buffa. Un racconto che, lasciando sullo sfondo l'aspetto tecnico, indaga sulle storie in quanto tali, fatte di uomini prima che di sportivi. Ricorda alcuni grandi maestri del passato. E ci fa essere orgogliosi nonostante le figuracce della nostra Nazionale.

14-07-2014 | 18:19

Estetica della sconfitta perfetta

Tanti anni fa hanno perso la finale in casa. Ieri ne hanno presi sette dalla Germania. Anche nelle sconfitte, come nelle vittorie (cinque) il Brasile resta una vetta irraggiungibile: piangono, si scusano e tengono il capo chino. Mentre l'Italietta quando vince lo fa tra le polemiche (che poi la vittoria cancella, tradotto "salire sul carro del vincitore") e quando perde lo fa miseramente: silenzio stampa, spocchia e nessuna scusa neanche a pagarla. Perché anche perdere è un'arte. Che noi non conosciamo.

09-07-2014 | 18:39

Dr. Jekyll o Mr. Hyde?

Il conversatore ha la curiosa caratteristica di uscire dal letargo calcistico una volta ogni quattro anni. Il calcio non gli interessa, gli interessano i Mondiali. Non capisce che gusto ci sia a tifare squadre coi giocatori intercambiabili, ma sa benissimo che gusto si provi a tifare la Nazionale. E dopo Italia-Uruguay è molto depresso.

23-06-2014 | 23:43