Eugenio Montale come Giorgio de Chirico
Eugenio Montale racconta lo spaesamento della mente. L'imperio del male che vince la nostra volontà. Come in un quadro metafisico di Giorgio de Chirico. Letto da Vittorio Sgarbi.
Eugenio Montale racconta lo spaesamento della mente. L'imperio del male che vince la nostra volontà. Come in un quadro metafisico di Giorgio de Chirico. Letto da Vittorio Sgarbi.
Come non diventare scrittori: ottava puntata. "Adoro usare avverbi inusuali, tanti aggettivi, molti punti esclamativi. E amo i puntini di sospensione...". Se scrivete così, salvo casi rari, il vostro manoscritto è pronto per il cestino.
Una favola bizantina ci racconta l'eterno rapporto ostile tra l'uomo e il lupo. E sdrammatizza le suggestioni fantastiche e cruente alle quali siamo abituati. Infatti qui l'uomo lupo tramuta il dramma in divertissement.
Non è semplice inquadrare l’amico scroccone, poiché ha due possibili varianti: “il d’Annunzio” e “l’Antongini”. Un buon libro di testo per impratichirsi su questa tassonomia, e identificare subito con che tipo di scroccone abbiamo a che fare, è "Vita segreta di Gabriele d’Annunzio". Molto utile al conversatore che vuole capire di più sul benevolo decimatore di sigarette altrui che gli sta seduto a fianco.
L'Urlo di Allen Ginsberg contempla tutta la forza della Beat Generation. Poesie da leggere pensando a una generazione che ha ancora molto da dire. E la cui forza narrativa non si è ancora spenta.
Come non diventare scrittori: settima puntata. "A scuola andavo molto bene in italiano, prendevo sempre 8. Dunque posso scrivere un romanzo...". Se così fosse in Italia avremmo milioni di scrittori...
Charlotte Brontë va alla gloriosa Great Exhibition di Londra del 1851. Rimane colpita dallo spettacolo innovativo: treni, telegrafi, motori a scoppio e cannoni. Ma c'è un'invenzione che la colpisce più di tutte: il dagherrotipo. La riproduzione fotografica della realtà fa il suo ingresso nella letteratura.
Come non diventare scrittori: sesta puntata. "Ho fatto leggere il mio romanzo a mia madre, alla mia fidanzata, al portinaio e ai miei amici. Tutti hanno detto che è bellissimo". Chi pronuncia questa frase difficilmente arriverà alla pubblicazione del libro.
Gianni Brera scriveva che il calciatore "non è nato calciatore, è nato uomo". Dunque immerso nella solitudine, anche se in squadra con altri. Così come è solo il fine conversatore quando si trova a parlare di calcio. Ma ci sono, come sempre, buoni libri che lo aiuteranno.
Come non diventare scrittori: quinta puntata. "Io scrivo per lanciare un messaggio, sì, insomma... io scrivo per salvare il mondo!". Non lo salverete, state tranquilli.
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