Donato Novellini

Cul de sac
Donato Novellini
Una rubrica che offre ricognizioni e sincretismi a proposito di letture, visioni ed ascolti. Con una certa predilezione per l’inesplorato.

Ghizzardi che non si guarda dall'alto

Pietro Gbizzardi è stato pittore di un luogo, di un tempo estinto, del paesaggio divenuto passaggio - di camion e auto (in acqua di siluri) - sulla tentacolare, titanica, tetragona, onnipresente, tangenziale emiliana; crepuscolo di un paesaggio discreto, piegatosi come un vassoio servile alle ingordigie del progresso.

31-07-2018 | 16:41

Kurt e l'arte di passare inosservati

La vita dell’editore Kurt Wolff incarnò l’arte di passare inosservati, lasciando però segni indelebili nella storia della letteratura. Tant’è che se ne occupa un suo omologo contemporaneo, Roberto Calasso, ne L’impronta dell’editore (Adelphi, 2013), restituendo a quel nome poco noto tutti i meriti del caso.

26-10-2017 | 00:07

Il sangue di san Jodorowsky

A vederlo adesso, il vecchio e canuto Alejandro Jodorowsky, cala una certa malinconia. 88 anni, doppio cifrario infinito, bluff d’immortalità, numerologia benaugurale. Dispensatore di saggezza in pillole pop, caramelle amarognole per rubrica di cuori infranti, santone postmoderno con argentea barba curata e gatto da coccolare, affabulatore psicomagico per questuanti new agers. Poi c'è "Santa Sangre".

02-03-2017 | 18:21

Il bel René e l'origine della discriminazione

In un giorno qualunque di novembre se n’è andato René Girard. Membro dell'Académie française, trovò paradossalmente negli Stati Uniti le condizioni ideali per portare avanti un pensiero inedito, strutturato come un albero secolare piantato agli albori della civiltà. Capro espiatorio dunque, formula di nota origine biblica, che consente al pensatore francese di enucleare un atteggiamento mai mutato dall’alba dei tempi, ovvero quello del sacrificio, termine traducibile anche in epoca moderna con linciaggio, emarginazione, abiura, discriminazione.

06-11-2015 | 09:57

Saturno bussa alle porte del buio

Siamo nell’androne barocco di Eyes wide shut (Stanley Kubrik, 1999) ed il colpevole corrisponde all’ingenuo, all’ignaro della parola d’ordine. La scena del film, epilogo di tutta una serie di precedenti perversioni, è assai prossima all’iconografia del pittore Saturno Buttò, al quale toccherà solo il compito di dipingere le aureole sul capo degli immeritevoli più belli, degli adepti mascherati, beatificati da tanta palese corruzione.

18-12-2015 | 12:45

Vaffanculo amore mio

Piero Ciampi, con sommo scandalo dei più, spesso ubriaco anche in televisione, visse contraddittoriamente la fama effimera ed altalenante che lo colse. Spesso in difficoltà anche nella vita privata, fu aiutato da amici musicisti ed interpreti ma lui, incurante, fece della dissoluzione esistenziale e dell’irresponsabilità nei confronti del palinsesto uno stile di vita.

12-06-2015 | 16:51