Andrea Grignaffini

The Club
Andrea Grignaffini
I protagonisti della cucina italiana raccontati attraverso la penna gourmet di Andrea Grignaffini e del Club, gruppo di esperti appassionati della tavola d’autore. Settimana dopo settimana, carta dopo carta, a comporre un intero mazzo, un viaggio alla scoperta dei migliori piatti d’autore “made in Italy”.

Le lumache in Purgatorio

Qualcuno ricorderà Il dilemma dell’onnivoro, dove Michael Pollan si divertiva a praticare un improbabile chilometro zero, raccattando ingredienti per cigli, microallevamenti e parchi cittadini. La sfida di portare in tavola un pasto locavore era vinta, con grande fatica però. Qualcosa di simile succede all’Osteria Fernanda, nel popolare quartiere di Trastevere.

31-05-2016 | 16:21

Come la maddalena di Proust

Abusando sempre di Proust ma non qui: “All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di maddalena che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio…” . Riso e latte in ordito incrociato per una torta che conforta il bimbo quanto l’adulto ringalluzzito dal tocco dolce-alcolico del Sassolino anicioso.

16-02-2016 | 10:31

Un piatto per Vincent van Gogh

Rimbalza dal piatto di Alessandro Dal Degan, un misterioso crogiolo di ingredienti tanto poveri quanto disparati, che esplodono nella luce spietata del suo flash. Come è bello il giallo, allora: quello della trippa cotta in bianco e mantecata con tuorlo d’uovo, succo di limone e Parmigiano, come una comune fricassea. Vicina a Vincent van Gogh.

26-12-2015 | 18:49

Gli gnocchi metafora della vita

Patate, rape, rafano, daikon… ovvero tuberi e radici (ciò che nasce e cresce sotto il suolo), in un piatto, gli gnocchi di patate alla rapa rossa ripieni di rafano, salsa al daikon e terra di birra, che sono un concentrato di mondo ‘sub-terrestre’. Tutto questo al St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina con Chef Norbert Niederkofler. Perché la cucina a volte rovescia tutto nel suo contrario.

08-07-2015 | 17:54

Il piatto più buono dell'anno

La prima edizione del "Piatto dell'anno dei Fiori del Male" è stato assegnato a "Capesante scottate con crema di tartufo nero, cavolfiori, caviale e succo di rape" di chef Massimiliano Alajmo de "Le Calandre" di Samerola di Rubano. La giuria, che ha scelto tra 44 piatti selezionati, guidata da Andrea Grignaffini, era composta da critici di altissimo livello: Alberto Cauzzi, Alessandra Meldolesi, Gianluca Montinaro, Antonio Paolini, Bruno Petronilli, Gianni Revello, Gabriele Zanatta.

12-02-2015 | 14:08

Il piatto più buono dell'anno

La seconda edizione del "Piatto dell'anno dei Fiori del Male" è stato assegnato a "Tendine laccato al fegato di piovra con ceviche di piovra" di chef Lorenzo Cogo di "El Coq" di Marano Vicentino. La giuria, che ha scelto tra 44 piatti selezionati, guidata da Andrea Grignaffini, era composta da critici di altissimo livello: Alberto Cauzzi, Alessandra Meldolesi, Gianluca Montinaro, Antonio Paolini, Bruno Petronilli, Gianni Revello, Gabriele Zanatta.

10-06-2016 | 00:51

La cassoeula contemporanea

Matteo Monti nuovo chef del Rebelot. Confusione? Disarmonia? Tutt'altro. Questo giovane chef piacentino si riconosce nei suoi due grandi maestri: Paolo Lopriore e Davide Scabin. Da loro ha sicuramente appreso tecnica, senso del gusto e un pizzico, forse più di un pizzico, di sana follia. La sua fantastica rivisitazione della cassoeula ne è un fulgido e nitido esempio.

31-05-2016 | 16:24

I passatelli disobbedienti

Un coacervo di passatelli immersi in un brodo ambrato: sembrerebbe non poter mentire, questo piatto di Gianluca Gorini, giovane chef cresciuto nelle Marche e approdato in Romagna, alla corte di Claudio Amadori, dopo un fulminante apprendistato al fianco di Paolo Lopriore. Eppure la ricetta iconica di questo pezzo di Adriatico svela in bocca la carica indomabile della sua disobbedienza.

05-04-2016 | 00:20

Come l'errore di Flaiano

Serendipità: è nato così questo piatto, dall’esigenza di abbinare un Passito di Pantelleria ossidato. Errore che attraverso uno studio pervicace ha generato altri “errori”, un po’ come accade nella spirale di Flaiano, dove questi “procedono/ con lo stesso ritmo, allargandosi in una spirale/ che solo il tempo e la noia arrestano”. Lo spiega così Francesco Brutto.

07-03-2016 | 17:41