Si scatena la fantasia onirica

Il 1° gennaio 1930 inizia il decennio terribile in cui il mondo conoscerà una seconda, più rovinosa, inarrestabile discesa verso gli inferi della guerra. In realtà, la ferita lasciata dal primo conflitto mondiale non è mai guarita. Anzi, è andata in cancrena.

E, spesso, i tentativi di cura non hanno fatto altro che creare le condizioni per un ulteriore degrado della situazione. Solo durante un breve periodo, verso la metà degli Anni Ruggenti, qualche miglioramento passeggero ha dato l’illusione della convalescenza. Ma, alla fine, l’euforia ha ceduto il passo a ricadute tanto più dolorose quanto meno attese. L’Occidente è ormai in preda ad una febbre che lo scuote da cima a fondo e si trasmette al resto del pianeta. E, mentre i sintomi manifestano in modo univoco l’aggravarsi del male, le sue varie cause continuano ad agire separatamente, per vie diverse ma convergenti, come sempre accade quando le malattie diventano inguaribili. 

Negli Stati Uniti, motore della nuova economia dei consumi di massa, la grande depressione porta con sé cifre impressionanti. Tra il 1930 e il 1932, più di seicento banche falliscono. L’emergenza interna spinge così gli istituti finanziari a richiamare i prestiti erogati all'estero per oltre 30 miliardi di dollari, estendendo gli effetti recessivi della crisi su scala planetaria. L’incapacità dei governi europei di trovare soluzioni comuni alla nuova congiuntura conduce molti paesi a ripiegarsi su misure protezionistiche e a creare aree economiche chiuse dai dazi.

In Germania l’ulteriore, radicale, impoverimento dei ceti medi e bassi della popolazione si innesta su un contesto politico segnato dalla debolezza fondamentale della recente democrazia, un corpo sociale lacerato da un violento conflitto di classe e un panorama culturale confuso dallo scontro tra avanguardia e tradizione.

L’Imbianchino, al quale la frustrazione di pittore ignorato fornisce un’inesauribile riserva di aspirazioni ed energia distruttiva, sente che, in mancanza di un credibile progetto economico da proporre ai tedeschi, è giunto il momento di scatenare la loro fantasia su scenari onirici e infarcisce la propria, debordante, retorica di argomenti estetici. “La razza ariana è stata l’ispiratrice di tutte le successive grandi culture (…) Sappiamo che l’Egitto è stato portato al suo apice culturale dagli immigrati ariani, così come la Persia e la Grecia. Tali immigrati erano ariani biondi e con gli occhi azzurri, e sappiamo che oltre a questi stati non ve ne furono altri dello stesso livello culturale”. “L’ebreo non ha mai avuto una sua arte. Anche i suoi templi sono stati costruiti da stranieri, prima dagli Assiri e poi, in un periodo successivo, dai Romani. Non ha lasciato nessuna eredità artistica, niente nella pittura, nessun edificio, niente”. “Tutta la grande arte è nazionale. L’arte internazionale è distruttiva e sinonimo di kitsch. Basta un solo sguardo per rivelare come essa derivi da una mentalità straniera, ebraica”.  “La peste morale ha colpito le grandi città e infettato tutte le arti. Cubismo e Dadaismo, le arti bolsceviche, hanno condotto la gente nelle braccia della pazzia spirituale. I loro interpreti sono lunatici e criminali ed il loro unico obiettivo consiste nel distruggere le opere del passato”. “Teatro, arte, letteratura, cinema, stampa, perfino manifesti e vetrine vanno ripuliti da tutte le espressioni del nostro mondo in decomposizione e devono essere poste al servizio dell’ideale etico, politico e culturale”.  “A Berlino non toccherà il destino di Roma, altrimenti le generazioni future si ritroverebbero un giorno ad ammirare i grandi magazzini di qualche ebreo come modello delle più importanti opere della nostra era”. 

27 marzo 1930 

Sotto il peso del crescente malcontento popolare, incapace di trovare una sintesi tra le opposte istanze relative all’erogazione dei sussidi di disoccupazione e alle necessarie modifiche del bilancio dello stato, cade il governo di coalizione della Repubblica di Weimar. Il cancelliere socialdemocratico Hermann Müller rimette il suo mandato al presidente Von Hindenburg. Quarantott’ore dopo, Heinrich Brüning, segretario del partito cattolico di centro, viene nominato capo di un nuovo, fragilissimo, consiglio dei ministri che si regge solo grazie all’astensione del partito socialdemocratico.

Primi giorni di maggio 1930 

Felix Nussbaum dipinge I portatori di bare (nella foto), un olio su tela di piccole dimensioni.

Il quadro è attraversato orizzontalmente da un muro bianco che disegna un angolo. Dietro, seminascoste, appaiono in lontananza alcune forche dalle cui estremità pendono degli impiccati. Ai piedi del muro due scheletri distesi intorno ai quali brulica uno stuolo di ratti e, davanti ad essi, un cadavere sorvolato da una coppia di corvi. Sulla destra, in primo piano, sei morti viventi in marsina nera e cappello a cilindro trasportano un feretro. Il cielo è di un grigio uniforme e opaco e la terra di un colore indefinito, che sta tra l’antracite ed il testa di moro. L’immagine è volutamente ingenua, quasi a ricordare le danze macabre della tradizione popolare, un po’ex-voto ed un po’decorazione da carro dei monatti. Sembra abitata dal desiderio di esorcizzare la realtà della paura con la candida tetraggine di una fantasticheria infantile.

4 settembre 1930 

Albert Salomon sposa Paula Lindberg a Frankenthal, cittadina nel nord-est del Palatinato. Alla cerimonia, celebrata con il rito ebraico, sono presenti anche Paul Hindemith, la cui musica verrà dichiarata “degenerata” dal Führer, Albert Schweitzer, futuro premio Nobel per la pace, e Alfred Einstein, raffinato musicologo e cugino del celeberrimo fisico. La piccola Charlotte, che ha da poco compiuto tredici anni, è accompagnata dai nonni e scorta il padre fino al baldacchino nuziale. Quando lo sposo rompe la coppa di vetro di vetro sotto il tacco della scarpa, un’ombra malinconica le vela il volto. La sua mamma non è più di fianco a lui, là dove avrebbe voluto vederla sempre. Ora c’è quella bella signora, gentile e tanto talentuosa, ma così distante. Poi, gli occhi sorridenti del padre le ricordano perché si rompe il vetro quando si celebra uno sposalizio. Come recita il salmo 127, la Gerusalemme perduta sarà ricostruita nella gioia.

14 settembre 1930

Hanno luogo le seste consultazioni politiche nazionali della Repubblica di Weimar.

Il parlamento è stato sciolto due mesi prima di fronte all’impossibilità del governo Brüning di trovare una maggioranza per varare misure di austerità. Durante la campagna elettorale diretta da Goebbels, l’Imbianchino ha tenuto oltre venti comizi durante i quali, circondato dalle camicie brune delle SA, si è dichiarato pronto a debellare “gli impostori” anche con le armi. La partecipazione alle elezioni è molto alta. Otto Tedeschi su dieci si recano a votare. Il Partito Nazionalsocialista si afferma come la seconda forza del paese con il 18,3% dei suffragi, dietro ai socialdemocratici in perdita di consensi, ma ben oltre i conservatori che sono i grandi sconfitti. È il primo, indiscutibile, successo di Adolf Hitler.

16 settembre 1930

Il presidente von Hindenburg prende atto dell’assenza di una maggioranza parlamentare e decide di prolungare il mandato del cancelliere Brüning. Il suo governo ha in pratica il solo appoggio del presidente che ne ratifica le decisioni per decreto, sterilizzando l’opposizione del parlamento e sospendendo di fatto il normale funzionamento delle istituzioni democratiche. Nelle strade le manifestazioni di lavoratori e disoccupati si susseguono e gli scioperi continui sfociano sempre più spesso in scontri violenti. Le scorribande delle Camicie Brune si moltiplicano e non sono rare le vere e proprie battaglie contro i militanti della Rote Fahne, la lega spartachista fondata da Rosa Luxemburg, poi divenuta partito comunista. Nel paese regna un clima di guerra civile.

Febbraio 1931

Felix Nussbaum porta a termine Der tolle Platz.Nella grande Pariser Platz un gruppo di giovani pittori, capitanati dallo stesso Felix,si accalcaalle porte dell’Accademia di belle arti. Stanno scaricando un camion di quadri e indossano camici bianchi. Davanti a loro, un lungo corteo di accademici in abito nero da cerimonia sfila silenzioso e si appresta ad entrare dall’ingresso principale. Sullo sfondo, di fianco alla Porta di Brandeburgo, si vede il palazzo di Max Liebermann andato in rovina. Sul tetto c’è l’anziano e grande pittore, presidente dell’Accademia, che sta ultimando un autoritratto cui la vittoria alata funge da cavalletto. Gli intenti satirici del dipinto sono evidenti nella contrapposizione caricaturale tra due generazioni di artisti, ciò non di meno sarà molto apprezzato anche dallo stesso Liebermann che sottoscriverà la borsa di studio concessa a Felix Nussbaum per una residenza a Villa Massimo a Roma.

22 maggio 1931

È il giorno di Shovuos, festa della mietitura. Ed è il giorno del Bat Mitzvah di Charlotte Salomon, cerimonia della sua confermazione nella fede. Le viene consegnato il libro di Rut perché ne legga un passo che riguarda l’infinito affetto di Rut per la suocera Noemi. Charlotte ha quattordici anni da pochi giorni, i suoi primi dipinti veramente compiuti sono ritratti della matrigna.

1 agosto 1931

Gli iscritti al Partito Nazionalsocialista sono più che triplicati in tre anni. Dai duecentomila che erano nel 1928 sono ormai oltre settecentomila. Le Camicie Brune delle SA( Sturmabteilung), il corpo paramilitare del partito comandato da Ernst Röhm, contano centosettantamila effettivi e costituiscono un vero e proprio esercito parallelo, superiore in forze al Reichswehr, le forze armate regolari.

11 ottobre 1931

A Bad Harzburg, in Bassa Sassonia, si costituisce il cosiddetto Fronte di Harzburg. Ne fanno parte il Partito Nazionale del Popolo Tedesco, il Partito Nazionalsocialista, il Reichslandbund (associazione dei proprietari terrieri), le Sturmabteilung e gli Stahlhelm (gruppi paramilitari), diversi rappresentanti della grande industria, come il barone Thyssen, e dell’alta finanza, come Hjalmar Schacht - ex presidente della banca centrale e futuro ministro dell’economia - oltre ad un certo numero di militari ai vertici dell’esercito regolare e ad alcuni membri della casata imperiale. Il programma è quello di giungere in tempi brevi alla dissoluzione del parlamento ed al superamento della repubblica. L’Imbianchino rivendica il ruolo di leader e lo ottiene all’unanimità.

13 marzo e 10 aprile 1932

Hanno luogo il primo ed il secondo turno delle elezioni presidenziali. I candidati sono il presidente uscente von Hindenburg, Adolf Hitler, il comunista Ernst Thӓlmann ed il capo degli Stahlhelm (Elmi d’acciaio) Theodor Duesterberg. Al ballottaggio resteranno in tre : Hindenburg, eletto con il 53% dei voti, l’Imbianchino, che otterrà il 37%, cioè quasi quattordici milioni di suffragi, e Thӓlmann, che non andrà oltre il 10%.

1 giugno 1932

Il presidente rieletto nomina Franz von Papen alla carica di Cancelliere. Si costituisce un esecutivo di estrema destra il cui primo atto sarà la revoca del decreto di scioglimento delle formazioni paramilitari che il governo Brüning aveva emanato il 13 aprile come uno dei suoi ultimi provvedimenti. 

1 settembre 1932

Si apre l’anno accademico di Villa Massimo a Roma. Felix Nussbaum e Felka Platek sono arrivati qualche giorno prima. La borsa di studio ottenuta da Felix è il più alto riconoscimento per un giovane artista tedesco. Nello stesso anno sono residenti all’accademia anche Arno Breker, che diventerà l’artista ufficiale del Terzo Reich, e Hubertus von Merveldt, un rampollo della nobiltà di Vestfalia, con poco talento e tante raccomandazioni. Felix e Felka hanno lasciato nel loro atelier di Berlino oltre centocinquanta tele in perfetto ordine, come per poter riprendere il lavoro nelle migliori condizioni al momento del ritorno. Non sanno che non rivedranno più la Germania.                                                                                        

….continua

 

 

05-03-2019 | 19:25