Messico, mosquitos e mitra

Non so dove mi porterà questo viaggio in Messico. Io sono diplomato in lingue straniere, corrispondente  commerciale. E ufficialmente seguo la rotta della tequila.

Curo le pratiche aziendali per le multinazionali che qui lavorano. L’aria della mia stanza d’albergo è densa e calda di luce d’ambra. E trabocca di mosquitos.

Sto aspettando una persona, ho una ventiquattrore piena di dollari. Dalla vecchia televisione a tubo catodico emerge Sophia Loren che ancheggia cantantando un mambo italiano.

Sorrido e sudo nella mia camicia d’ibiscus hawaiana, mi ricorda casa e una mia vecchia fiamma che, come spesso accade, si è spenta.

        Soy el fuego que arde tu piel
        Soy el agua que mata tu sed

        La espada que guarda el caudal.

Una scarica di colpi squarcia il mambo, la televisione si spegne, mi butto sotto il letto, vedo delle blatte e anche io striscio.

In Messico, si sa, la polizia è corrotta.

 

 

20-10-2019 | 10:52