La strana storia di Dean il gigolò

Nella California cattolica di Milano c’è il “Vipera Grand Hotel”, pieno di pensionati e presidenti di confederazioni intergalattiche in pensione.

C’è chi si butta dai faraglioni, c’è chi gioca agli indiani con un gran stuolo di piume e c’è chi pensa al suo domani come Dean D’Annunzio.

Dean D’Annunzio è uno gnomo gigolò che ha un appuntamento al “Vipera Grand Hotel”. Dean vorrebbe smettere il mestiere, è logorante, eppure ancora per una volta dovrà interpretare il suo ruolo migliore.

È una cliente particolare questa e Dean dovrà assecondare tutti i suoi desideri. Lo gnomo pensa che il capitalismo uccida l’amore e lui non è che un ingranaggio profumato e rodato di questo meccanismo perverso.

Un presidente di confederazioni intergalattiche che nulla sa di cosa sta per accadere nel talamo sembra rispondere: “Ma se il capitalismo uccide l’amore, il comunismo cosa fa? Lo fa fiorire?”

Lo gnomo non ha tempo di ribattere, deve entrare in scena nell’alcova mentre nudo suona il violino tra le spire di un crotalo adamantino.

La cliente è in solluchero per Dean, il crotalo e questo teatrino. Poi succede l’imprevisto, il crotalo ingoia lo gnomo e il violino. La cliente è inorridita, il capitalismo non uccide l’amore, è morto lui.

Non si sono dimenticati di lui nella California cattolica di Milano, gli hanno dedicato un festival di musica Indie e, per lo gnomo che voleva smettere di fare il gigolò, un piatto vegano.

Dean D’Annunzio vittima del sistema plutocratico martire dei circoli di radicalizzati, esempio per la lotta armata. I rivoluzionari si sparano in bocca con pistole cariche di coca cola. La lotta armata è proprio finita, Dean non ne sarebbe contento, il capitalismo non uccide l’amore è solamente morto lui.  

 

 

06-05-2019 | 12:53