Inseguire una cicogna in Africa

Scrisse Gianni Rodari: “Chiedo scusa alla favola antica,/ se non mi piace l’avara formica./ Io sto dalla parte della cicala/ che il più bel canto non vende, regala”. Morale? Ogni epoca ha le sue favole. E ogni favola ha la sua epoca. Perciò è sempre in cerca (come direbbe Pirandello per i suoi personaggi) degli autori che possano meglio interpretarla. 

Dalla penna e dalla matita di un autore di lunga esperienza, Guido Conti, che cura insieme testo e illustrazioni, ecco Nilou, cicogna bella ed elegante come la principessa d’Oriente da cui prende il nome: il suo volo, spiccato l’anno scorso verso mete sempre nuove, continua con la seconda tappa, “Nilou e i giorni meravigliosi dell’Africa” (Rizzoli).

Dal bianco, essenziale, del primo libro, si passa qui ai mille colori di un continente misteriosamente affascinante.  Dove, tra le stupefacenti insidie della savana, i protagonisti – non solo Nilou, alla ricerca della madre, di cui non sente più la dolce voce, ma anche il fedele compagno Mian e il brillante fringuello Hadì – vivranno avventure tra esseri spietati, come le iene, che professano la legge della giungla, incontri con animali sapienti, come il marabù filosofo Badù, e altri avvenimenti che coinvolgeranno personaggi tutti da conoscere. Per scoprire, passo dopo passo, anzi volo dopo volo, che il prezzo dell’amicizia e dell’amore è anche la sofferenza di cui il mondo (degli animali, specchio ovviamente di quello degli uomini) è sempre, fatalmente intriso. Questo libro è arricchito, tra gli altri, da un personaggio che si apre a diverse chiavi di lettura non banali: una piccola cicogna nera, Jamila, rimasta sola. Jamila non sa ancora volare, così Nilou se ne prende cura in attesa di trovare qualcuno che la adotti. Conti, peraltro, non dimentica di affrontare temi eterni, che tornano ciclicamente di urgente attualità nelle vicende degli uomini più che degli animali. “Che cos’è la guerra?” domanda, ad esempio, Jamila al marabù Badù: “Una cosa stupida - risponde - che solo la razza umana può concepire. Tra noi animali la guerra non esiste perché la guerra nasce solo nel cuore degli uomini. E lì che s’annida. Noi andiamo a caccia, difendiamo il territorio e il nido, uccidiamo perché abbiamo fame e dobbiamo nutrire i nostri piccoli, ma la guerra è qualcosa di spaventoso. Gli uomini uccidono, si fanno a pezzetti, così, a volte perché vogliono il potere, a volte per arricchirsi, a volte, ed è peggio, con violenza gratuita”.

“Un libro adatto a lettori dai nove ai novantanove anni, un punto di arrivo, ma anche di ripartenza, dopo un lungo percorso di scrittura” ha spiegato Conti, nell’illustrare il progetto editoriale di Nilou, destinato ad arricchirsi di nuove, appassionanti puntate. Perché ogni giorno porta con sé nuove sfide, nuove passioni e nuovi drammi, certo.  Anche se, come sosteneva Concetto Marchesi, “le storie raccontano cose che accadono, se mai, una volta, le favole raccontano cose che accadono sempre”. Ossia ogni giorno in cui il sole brilla sulla terra.

 

 

30-11-2015 | 11:09