Il corridoio segreto in Vaticano

Quasi non si vede, di sicuro non da nell’occhio. Eppure da più di ottocento anni sta lì, perché non si sa mai, la sicurezza non è mai troppa. Alla città eterna, così come ai romani, le minacce non sono mai mancate e così bunker, tunnel e  passaggi segreti, hanno sempre punteggiato la capitale, anche se in maniera discreta, mimetizzati tra le rovine, nascosti tra i fasti di palazzi e archi di trionfo.

Una delle prove che nell’Urbe si è sempre stati  pronti a scappare è ancora ben visibile a tutti, rimanendo comunque nascosta agli occhi dei più come si addice ad un vero passaggio segreto. I romani lo chiamano abitualmente il corridoio e chiedendo in giro, chiunque con un minimo di familiarità con la città lo ha ben presente.

Ottocento metri di passaggio sopraelevato ma coperto che dalla più famosa chiesa della cristianità portano dritti e al sicuro in una fortezza, una volta tra le più inespugnabili. Si chiama Passetto di Borgo è uno stretto corridoio nascosto tra i palazzi di Borgo Pio e dava la possibilità al Pontefice di scappare inosservato da San Pietro fin dentro Castel  S. Angelo. Stando alle cronache pare abbia permesso al Papa di salvarsi la pelle per almeno due volte.

La storia  attribuisce l’idea di questo passaggio segreto a papa Niccolo III, al secolo Giovanni Gaetano Orsini, il primo che trasferisce la residenza pontificia dal Laterano, ai palazzi Vaticani. Il papa non vuole il trasloco per eccesso di devozione al luogo del martirio di Pietro ma perché ha cara la pelle. All’epoca il Vaticano è più sicuro, già cinto da alte mura, vicino alla fortezza di Castel S. Angelo, al contrario invece del Laterano, troppo scoperto e in periferia. Visto che la prudenza non è mai troppa il papa ordina di costruire questo passaggio sopra le mura Leonine, per scappare in fretta e furia nella fortezza casomai a Roma le cose si mettessero male.

Papa Orsini non usò mai il cunicolo, ma più di duecento anni dopo il passaggio servì. Lo stesso anno in cui Cristoforo Colombo mette piede in America in Italia il conclave elegge un Borgia al soglio di Pietro. Anziano per l’epoca – aveva 61 anni –  quando Rodrigo Borgia sceglie il nome di Alessandro VI ha già una sequela di più di sette figli, tutti illegittimi, tra cui Cesare e Lucrezia Borgia, nati dal suo amore per una locandiera di Roma. Papa Alessandro sperimenta come i nemici da cui guardarsi spesso erano quelli che già vivevano a Roma: nel 1494 Carlo VIII conquista la città grazie all’appoggio dei Colonna e dei Della Rovere e per la prima volta il passetto viene  usato da un pontefice per scappare e  asserragliarsi a Castel Sant’Angelo.

Ma la fuga più nota e rocambolesca è un'altra. Nel 1527 con la riforma protestante che aveva già infiammato gli animi di mezza Europa, il papa di Roma viene considerato come l’anticristo, il simoniaco per eccellenza. Sul soglio di Pietro sedeva Clemente VII, al secolo Giovanni de Medici, e in quell’anno il pontefice è costretto a farsi di corsa ma al sicuro gli ottocento metri del Passetto che lo dividevano dai bastioni della fortezza. Qui rimane asserragliato per più di un mese: fuori 14 mila mercenari bavaresi al soldo di Carlo V, i famigerati lanzichenecchi, saccheggiano, stuprano e uccidono indisturbati per i vicoli dell’Urbe. I morti sono più di 20 mila solo tra la popolazione.

Di solito viene ricordato per l’occasione l’eccidio delle 189 guardie svizzere trucidate dai Lanzichenecchi. Ma non sono state le sole. Sempre per mano dei mercenari bavaresi, per esempio, vengono sterminati quasi tutti gli alunni del Collegio Capranica, un seminario per indigenti della Roma di allora. Ristabilita la pace il Papa per riconoscenza concede al collegio il titolo di Almo appellativo che conserva ancora oggi. Ma non solo. Decreta che i suoi seminaristi possano andare in giro armati – caso unico al mondo tra il clero -  di uno spadino da appendere al fianco. Ma quest’ultimo privilegio dura poco: di lì a qualche anno gli alunni di quello che ormai era l’Almo Collegio Capranica fanno capitombolare dalla finestra il rettore, forse poco simpatico, di certo non gradito. E per punizione gli viene tolto lo spadino. Ma questa è un’altra storia.

 

 

25-09-2014 | 14:52