Gli Avengers ringraziano Leopardi

(Gentile commissione, come argomento a piacere vorrei – in occasione del bicentenario dell’Infinito - presentare questo mio breve studio in cui intendo segnalare a voi giudicanti quanto la filosofia e la poetica del Leopardi siano presenti nelle trasposizioni cinematografiche dei fumetti Marvel).

Giacomo Leopardi, a cui dobbiamo tra le altre cose con il suo Zibaldone l’intuizione dei blog contemporanei (seppure in modalità offline), con la sua opera letteraria e con alcune sfumature del suo percorso filosofico è presente tantissimo nel Marvel Cinematic Universe contemporaneo.

Andiamo con ordine. L’opera del Leopardi è citata esplicitamente nei titoli della serie Avengers dove troviamo ricordato sia il suo Canto più celebre (Avengers: Infinity war) sia un riferimento alle sue canzoni civili (Captain America: Civil war).

L’idea poi di costruire, come capita nei film della serie Marvel, un universo di nuovi miti condivisi, individuati come metafora per raccontare i meccanismi di una contemporaneità complessa e disordinata non è altro che la stessa ambizione delle Operette Morali.

Come nelle Operette nei film della serie troviamo sempre un duello ed uno scontro, e non possiamo non segnalare quanto Thanos, il “convitato di pietra” degli ultimi due Avengers, ricordi molto la caratterizzazione della Morte antagonista della Moda nella celebre diatriba presente appunto nelle pagine del Conte. Thanos è un personaggio archetipico, quasi biblico, un titano molto vicino a molte figure ricorrenti negli studi e nelle opere giovanili di Recanati. Un modello a cui si oppone per esempio una figura come quella di Captain America, il decano della serie, che sembra proprio avere i tratti di una di quelle figure fondanti l’orgoglio di uno spirito nazionale che sono state celebrate nell’Inno ai Patriarchi.

Ritornando poi su Thanos, che deve riportare attraverso il suo spietato determinismo un doloroso equilibrio all’interno della Natura, il mostro sembra uscito dalla penna del Leopardi progressista.

Iron Man poi è un personaggio tra due secoli: uomo di scienza illuminista ha tutta la complessità irrisolta dello spirito dei tempi romantici del XIX secolo. E se all’epoca il conte Leopardi dedicò un celebre discorso sull’influenza della recente poesia romantica nel dibattito culturale, oggi sicuramente sarebbe stato un pioniere che avrebbe sicuramente provato a far superare certe barriere accademiche alla cultura nerd. Perché Leopardi era nerd, mentre Ranieri era hipster.

E qui arriviamo giustamente al finale. Nell’ultimo recente capitolo della saga Avengers: Endgame i nostri vendicatori, vittime del destino cieco e avverso, non possono far altro che unirsi come ne La ginestra per riportare il nostro mondo sulla rotta delle “magnifiche sorte e progressive”.

 

 

 

19-06-2019 | 18:02