Genny 'a Carogna ci scrive?

Gentile redazione de I Fiori del Male,

è con rammarico che constato gli articoli delle varie testate nazionali sull'incidente di ieri. Un rammarico tanto più amaro e profondo quanto immotivate sono le critiche che mi vengono mosse. Purtroppo siamo tutti bravi a fare le pulci quando è un’altro a rischiare la ghirba, ma pochi hanno l’umiltà e la presenza di spirito di immedesimarsi in chi è costretto a prendere difficili decisioni. Ma veniamo ai fatti.

I soloni dei giornali hanno visto nel mio interessamento al sereno prosieguo dell’evento sportivo di ieri la traccia di chissà quale sconfitta istituzionale, ma è qui che costoro errano!

La trattativa di ieri è stato solo un episodio di democrazia diretta, in cui un modesto rappresentate del popolo quale io umilmente sono ha pacificamente interagito con le istituzioni affinché ogni percentile del campione fosse degnamente tutelato e rappresentato nei suoi propri interessi.

Compulsino questi soloni il De cive di Tommaso Hobbes! La società è bellum omnium contra omnes e chi ricopre una carica ha l’onere di saperlo e correre ai ripari quand’è il caso. Sissignori, io mi sono fatto punto d’onore personale di non compromettere l’evento sportivo di ieri, ma allo stesso tempo di curare al mio meglio gli interessi dei miei rappresentati.

Ma se il De cive fosse troppo complesso, leggano pure Machiavelli quando ritengano che io ho manipolato i bassi istinti della plebe: a uno principe è necessario sapere bene usare la bestia e l’uomo. E se certuni sono bestie, non devo forse io trattarli come tali a beneficio di coloro i quali fra i miei rappresentati non lo sono, benché pochissimi?

Infine, Egregio Direttore, non le sembra ingiusto venir attaccato dai bastioni ben protetti di un giornale? Se questi difensori della legalità, anziché dietro i loro deschi, si trovassero sul campo quando si tratta di difendere le loro idee, probabilmente avrebbero meriti maggiori che non da imboscati. Perché, per quanto nobile l’attività gazzettiera, è sempre infima rispetto all’onestà di un impegno sul campo: io me lo assumo questo impegno e questo rischio, a differenza di coloro, perché ricordo ciò che disse nostro Signore Gesù Cristo, io non porto pace ma la spada.

Se i moralisti credono il contrario, un giorno si affaccino sulla curva e coi suoi miasmi facciano suffumigi cosicché si sturino le nasche e ventilino i miasmi delle loro menti.

Con cordialità,

Genny ‘a Carogna

 

P.s. Ma siamo sicuri che sia proprio lui?

 

 

05-05-2014 | 01:35