Cosa si prova ad essere un angelo

Un romanzo per questi tempi opachi e sofferenti? Sicuramente Professione angelo custode (Iperborea) magistralmente scritto da ex guardiaboschi, ex giornalista, ex poeta, Arto Paasilinna, nato a Kittilä nel 1942.

Autore di culto in Finlandia, è molto amato anche all’estero per il travolgente humour e la capacità di raccontare ridendo anche le storie più tragiche. Dopo L’anno della lepre, che ha superato le 120mila copie in Italia, Iperborea ha pubblicato altri tredici romanzi.

L’ottantaduenne Sulo Auvinen, dopo una vita da savoniano e la brutta esperienza della morte, trova in cielo l’opportunità di una sfolgorante carriera: diventare angelo custode.

Dopo un rapido corso di formazione in quell’efficiente azienda che è il paradiso, gli viene finalmente affidato il suo protetto: Aaro Korhonen, scapolo quarantenne che ha appena comprato a Helsinki una libreria antiquaria con bar, per rilanciarsi nella vita attiva dopo gli ozi da giocatore in Borsa, cercatore d’oro, nonché scrittore a tempo perso.

Ma che succede se le sue brillanti iniziative non sono approvate da Sulo, che con tutta l’imperizia con cui era vissuto, si mette a manipolare il suo destino? Accuse di riciclaggio, commozioni cerebrali, due fidanzate che si accapigliano, navi che naufragano, carri funebri che si ribaltano, salme rubate che girano per l’Europa: le disavventure di Aaro si tingono di uno humour così nero che il diavolo in persona cercherà di accaparrarsi quel raro talento per disastri di ogni sorta. Sottilmente malinconico il tema dell'angelo può evocare a qualcuno tante altre cose, religiose e di altro genere, e puoi ripensare a La vita è meravigliosa di Frank Capra, con Clarence «angelo di seconda classe», o meno leggermente a L'angelo sterminatore di Luis Buñuel.

Ma pur rispettando seriamente le memorie infantili e la giusta malinconia attuale. “L’angelo si ripromise di prendersi cura di entrambe le creature. A quanto pareva, ne valeva la pena. Forse sarebbe anche riuscito nel frattempo ad educare un po’ Aaro, con molto tatto e discrezione: la stoffa era buona, avrebbe potuto fare di tutto. Insomma anche se in pensione da quindici anni, Sulo era pur sempre un insegnante di religione, e vivo o morto che fosse, niente poteva distoglierlo dalla missione educativa!...”. È un testamento spirituale di Paasilinna, afferma il sogno, la solidarietà, l'utopia della piccola comunità. Uno di quei romanzi semplici che commuovono fino all’entusiasmo e, come disse Robert Louis Stevenson a proposito dei libri di Natale di Dickens, fanno venir voglia di uscire a far del bene a qualcuno.

Una descrizione affascinante della compassione può riuscire solo a uno scrittore il quale può entrare a pieno titolo nell’argomento sogno e svolgerlo perfettamente nell’arco di ore con risate e lacrime, angoscia e disperazione di anime sul punto di naufragare e poi salvate dall’amore, dalla pietà e dalla concordia.

L’angelo custode esiste, non è una dottrina fantasiosa, ma un compagno che Dio – pensa qualsiasi credente – ci ha posto accanto nel cammino della nostra vita: è quanto aveva detto Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta, nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la memoria dei Santi Angeli Custodi. “Il Caffè-Antiquario da Aaretti aveva finalmente riaperto, e una squadra di operai stava imbiancando il nuovo tetto di lamiera dell’edificio di via Mechelin […] Aaro e Viivi avevamo intenzione di fare una spedizione nell’ estremo Nord in autunno. La ragazza sperava di trovare in Lapponia abbastanza oro per le fedi nunziali…”.

Si sente anche l’influenza di autori come Wenders in Il cielo sopra Berlino. Anche se lì c’è un angelo metafisico, ma che le ali le vuole perdere e farsi umano, stanco di essere solo spettatore in bianco e nero della vita: vuole toccare, annusare ed essere parte delle cose. Come gli riassume l’ex angelo con l’impermeabile, Peter Falk: “Fumare, e un caffè. E se lo si fa insieme è fantastico.”

 

 

11-01-2015 | 21:28