Storie

Quante fanciulle per il Minotauro?

Il Dizionario maniacale del Sette di Meri Lao oggi ci porta dentro a un famoso labirinto. Accompagnati da Teseo e Arianna. E dal numero sette. 

La tragica retorica della guerra

Nel tempo della (apparente) pace globale, la guerra è in primo piano nelle questioni geopolitiche. Molto meno spesso appare in prima pagina nelle cronache giornalistiche. Talvolta è taciuta per oggettivo disinteresse (economico) dell’Occidente (leggi: Africa). In altri casi ha provocato una triste assuefazione (leggi: conflitti tra Israeliani e Palestinesi). Un parallelo tra storia antica e storia contemporanea può dire molto su come è cambiata la liturgia del potere.

29-08-2014 | 14:02

Contro "cioè" e "praticamente"

Sono sopravvissuto alla «misura in cui», grazie al cielo defunta. Ho resistito, intatto nella mente ma desolato nel cuore, alla lebbra del «cioè». Ma credo che soccomberò alla metastasi del «praticamente». «Praticamente io sono di Milano, ma praticamente cioè...» – il «cioè» ritorna e si agglutina a «praticamente» – «vivo praticamente a Rho».

22-08-2014 | 10:08

Quando esistevano le streghe

Fiano Romano, 1528. Bellezze Orsini viene accusata di aver commesso malefici e stregonerie. Per questo viene processata. Dopo aver fermamente negato tutto ciò che le veniva imputato, sicuramente per la minaccia di torture, decide di "confessare" di essere una strega. Ecco i passaggi del processo con le testimonianze dirette. E le "ammissioni" scabrose di Bellezze.

22-08-2014 | 09:40

Paperino e la satira sul Nazismo

Questa è la storia di "Der Fuehrer’s Face", vincitore dell’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione nel 1943. Un breve cartone animato nel quale Paperino vive in Germania ed è operaio in una fabbrica di bombe. Tuttora inedito in Italia a causa della rappresentazione che vi si dà del fascismo. Il corto si apre con la marcetta intonata da Goebbels, Goering, Hirohito e Mussolini. E poi...

19-08-2014 | 00:00

L'introverso, colto, sensibile Adriano

Nella storia di Roma è raro incontrare una figura di imperatore come quella di Publio Elio Adriano, che incarna la diversità rispetto ai suoi predecessori per abitudini e carattere: introverso e acculturato, sensibile e gioviale, ebbe il governo di Roma e dei suoi immensi territori dal 117 al 138 d.C. Bello d’aspetto e amante della musica, Adriano portava la barba alla maniera dei Greci e si intratteneva in lunghi soggiorni lontano da Roma. Amò sopra ogni cosa l'architettura. E un giovane uomo di nome Antinoo.

18-08-2014 | 23:35

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