Didi Bozzini

La domenica della vita
Didi Bozzini
Rubrica per capire meglio il variopinto mondo dell'arte contemporanea e il suo mercato. Perché, come diceva Alighiero Boetti, "Nell'arte non esistono regole, compresa quella che ho appena detto".

Tutto è cominciato con un pisciatoio

Tutto è cominciato con un pisciatoio. Era il 1917. La vecchia Europa contava i milioni di morti di un’ennesima guerra e, mentre alcuni tra i suoi più grandi artisti, come Otto Dix, marcivano nelle trincee, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico Marcel Duchamp si interrogava su quale fosse la natura dell’opera d’arte. Nuova puntata dell'abbecedario eretico.

21-08-2016 | 23:33

Indimenticabili, meravigliosi quadri

Che nostalgia del tempo che fu e che non abbiamo vissuto. Un tempo in cui l’arte parlava della vita, di amore e di morte, del divino e del profano, del corpo e dell’anima. Non era una meta turistica e parlava agli occhi, richiamando lo sguardo all’interno di una cornice o su una statua. Nuovo capitolo dell'abbecedario eretico.

22-05-2016 | 22:52

Nell'arte ci vuole occhio

L’occhio è il centro, il nucleo, il tema fondamentale di qualunque discorso sull’arte. Ma, dopo secoli di analisi e ricerche, dalla fisiologia alle neuroscienze e dall’estetica alla psicologia, è ancora impossibile, senza correre il rischio di apparire ridicoli, dirne alcunché di compiuto e certo, marcato in modo inequivocabile dai caratteri della verità. Quello che segue è appunto un elenco di note, tracce e osservazioni sparse sul cammino della riflessione nel suo incedere dubbioso. Dall'abbecederario eretico di Didi Bozzini.

02-05-2016 | 09:19

In un mare di m...

Dall'opera più famosa di Piero Manzoni fino a un museo a lei dedicato: il prodotto della nostra routine fisiologica è spesso al centro della ricerca artistica. E anche della nuova puntata dell'abbecedario eretico di Didi Bozzini. Che si sofferma anche sul valore di una parolina molto importante: no.

18-04-2016 | 09:09

Contro il politicamente corretto

Il “politicamente corretto” è in realtà il riflesso ideale, cioè l’immagine rovesciata, di quel mostro senza testa che tutto produce e tutto mangia, il consumismo giunto all’apice delle sue possibilità. E come tale, tende subdolamente a recuperare tutti e ognuno per il grande sabba del Mercato. È così che intere moltitudini si sono assuefatte alle litanie piagnucolose di famosi artisti che si ribellano alla fame nel mondo, mentre fanno colazione al Waldorf Astoria.

30-12-2015 | 18:24

Questa è l'arte, bellezza!

Durante le tornate autunnali della aste d'arte a Londra, che tradizionalmente danno il la della stagione a venire, si è potuto assistere ad uno spettacolo senza dubbio sfavillante, ma animato dal raziocinio quanto lo può essere la monta di un toro. Sotto la spinta di quello che i cronisti con le bretelle chiamano appunto un “bullish trend” (cioè una tendenza rialzista), diversi collezionisti si sono affrettati a vendere le opere firmate da giovani e giovanissimi artisti, prima ancora di avere imparato a pronunciarne correttamente il nome.

31-10-2015 | 15:33

Contro i becchini di Pasolini

“Uno che usava la macchina da presa in modo amatoriale, senza stile, senza un punto di vista meramente cinematografico sulle cose che raccontava…”. Ecco come Gabriele Muccino, dall’alto di una storia costellata di capolavori immortali quali “L’ultimo bacio”, ha pensato di seppellire definitivamente la memoria di Pier Paolo Pasolini, affossandone l’opera di cineasta. Ma in Italia non è da solo.

23-11-2015 | 15:55

La colpa è tutta di Ryan Mendoza

Nome irlandese, cognome ispanico, figlio di Miss Pennsylvania e di uno scrittore che ha conosciuto il successo come biografo delle celebrità, Ryan Mendoza è nato a New York agli inizi degli anni ’70. Oggi vive tra Napoli e Berlino ed è un pittore noto al pubblico dell’arte contemporanea per avere esposto nelle migliori gallerie d’Europa, da Londra a Parigi, in Germania e in Italia. Nel corso degli ultimi due anni le sue mostre si sono fatte più rare perché ha deciso di dedicarsi alla scrittura di un libro, recentemente pubblicato da Bompiani col titolo "Tutto è mio".

10-07-2015 | 14:53

Nero come il fumo di Auschwitz

Emmanuel Bornstein è un giovane pittore, nato a Tolosa nel 1986, cresciuto a Parigi e trasferitosi a Berlino nel 2010. Appartiene a una nuova generazione di artisti, felicemente affrancati da quella relazione critica con la pittura, spesso conflittuale, talvolta anacronistica e raramente significativa, che ha segnato gli ultimi decenni del secolo scorso. Sui fondi delle sue tele, neri come le quinte di un teatro, si raduna una folla di vittime e di boia, di mostri, d’asini, di gerarchi, di lupi, di buffoni e di corpi in caduta libera, vinti dalla forza di gravità della Storia, risucchiati dall’abisso.

29-06-2015 | 15:35

I disastri della Grande Guerra

La Grande Guerra ha lasciato il modo in ginocchio. La Germania sta sprofondando e gli artisti raccontano le sofferenze della guerra. Intanto, in Baviera, Hitler sta organizzando il suo futuro. Felix Nussbaum enta alla Scuola d’arte di Amburgo. Charlotte Salomon compie dieci anni e perde la madre. Ecco il secondo capitolo del racconto di Didi Bozzini.

06-01-2019 | 18:10

Quando inizia la tragedia

“Dopo innumerevoli esperimenti, ho trovato la forma finale: una bandiera a sfondo rosso, un disco bianco e una svastica nera al centro. Dopo molte ricerche, ho deciso le corrette proporzioni tra la grandezza della bandiera e quella del disco bianco e la forma e lo spessore della svastica.” Così scrive Hitler in Mein Kampf. E così è iniziata la tragedia. (terza puntata)

29-01-2019 | 14:32