Se questo è un ospedale

Basta guardare questo edificio, trovarselo davanti agli occhi e, subito, la paura del contagio, il rischio di ammalarsi, ti prende. Si tratta della Cleveland Clinic “Lou Ruvo Center for brain Healt” a Las Vegas (foto sopra). E’ stato costruito da Frank O. Gehry, un architetto americano famosissimo dopo il successo planetario del museo Guggenheim di Bilbao da lui progettato. I suoi edifici scomposti e accartocciati, come dopo un evento sismico di grande violenza, confermano, al di là di ogni dubbio, che “nella civiltà dello spettacolo, lo scandalo è la via universale al successo” come ci ricorda Adriano Prosperi. Realizzare un edificio di Gehry: passi per un museo, per una sala di concerti, per un albergo, ma per un ospedale è davvero troppo. In più il Ruvo Center è un ospedale speciale essendo dedicato alla cura delle malattie mentali. Se non fosse costruito davvero, con le sue sgangherate facciate in acciaio, potrebbe sembrare uno scherzo di pessimo gusto, un sarcasmo feroce sul dramma della malattia. Per una persona ammalata allontanarsi dalle proprie abitudini, e dalla propria casa, per soggiornare in un luogo di cura è sempre una sofferenza che si aggiunge alla malattia. Ecco allora il desiderio di un ospedale bello e confortevole, idealmente simile a una casa, una bella casa. Per questo l’ospedale deve essere una costruzione che ci dia conforto e che, se malati, ci faccia sentire meno a disagio, meno soli, accogliendoci in ambienti quasi domestici. Per fortuna qualche caso di questo tipo esiste e ci fa sperare che una riflessione in questo senso si possa aprire per riportare, al centro delle realizzazioni di ospedali, le aspettative dei malati più che i deliri degli architetti e dei loro committenti mitomani. Un caso esemplare a Londra è la New Infirmary del Royal Hospital a Chelsea (foto sotto). Guardate la facciata, porta incisa la data di costruzione: Anno Domini MMVIII (2008).  Il sobrio paramento murario in mattoni ocra, le membrature architettoniche di ordine tuscanico e il timpano ligneo aggettante ci riportano a una immagine di serena e raffinata residenza di campagna inglese. L’ospedale è stato progettato da Quinlan e Francis Terry, padre e figlio, architetti inglesi tradizionali, che da sempre costruiscono edifici classici di notevole eleganza nel solco della grande tradizione, mai interrotta nei paesi anglosassoni, dove Palladio, il nostro Palladio, è ancora un modello e un riferimento vitale. Se dunque fossi malato e dovessi andare all’ospedale, potendo scegliere, io non avrei dubbi su quale edificio preferire. E voi?

12-11-2013 | 01:13