Cappuccetto Rosso deve morire /4

13.00

Uscirono dalla Direzione, dove avevano visionato i video, e andarono verso il ristorante del Villaggio. Il Direttore, che comprensibilmente aveva voglia di chiudere subito la faccenda, aveva detto che sarebbero stati suoi graditi ospiti per il tempo dell’indagine, così da non perdere troppo tempo con viaggi in auto dalla centrale al Villaggio e viceversa.

Così, all’ora di pranzo, si risolse velocemente il dilemma sul “dove”, che talvolta rappresentava per il Commissario un vero e proprio problema visto che gli piaceva molto pranzare. In realtà, benché il pranzo avesse per lui un fascino tutto suo, gli piaceva anche cenare. Mangiare era, a dire il vero, una specie di rito che ormai riusciva a prescindere a malincuore, anche se per fortuna non del tutto, dalla qualità del cibo con cui doveva di volta in volta confrontarsi. Con anni di pratica era riuscito a elevare il suo amore per il mangiare al grado di autentico vizio, sottile e imperscrutabile. Per di più amava cucinare e amava cucinare per le donne che frequentava. In questo lo aiutava molto essere scapolo: il matrimonio era un vizio che proprio non aveva.

Se lo scopo del pranzo è il nutrimento del corpo, quel tale che in una sola volta divorerà due pranzi, otterrà – forse – una maggior dose di piacere, ma non otterrà lo scopo, giacché due pranzi non vengono digeriti dallo stomaco. Se lo scopo del matrimonio è la famiglia, chi cercherà di possedere molte mogli, o molti mariti, forse potrà ritrarne molto piacere, ma in nessun modo riuscirà a possedere una famiglia. Tutta la questione se lo scopo del pranzo stia nel nutrimento, e lo scopo del matrimonio nella famiglia, viene risolta, semplicemente, dal non mangiare più di quanto lo stomaco possa digerire, e dal non possedere più mogli, o più mariti, di quanto sia necessario per aver famiglia, e cioè una sola e uno solo.

Lui era, da questo punto di vista, inappetente.

Mentre pranzavano, un uomo si avvicinò al loro tavolo. Il Commissario non amava essere disturbato quando mangiava perché era allora che pensare gli veniva meglio. Amava mangiare e pensare, non chiacchierare. Tantomeno con uno sconosciuto.
«Buongiorno. Sono Giovanni Labile. Posso parlarle un momento?».
«Prego». L’uomo si sedette. Aveva un’espressione aperta, sembrava un tipo disponibile. Sulla targhetta si poteva leggere la sua qualifica: Direttore Marketing della Ph.Arma., era quindi uno dei manager inviati al congresso. “Per circuire i medici” pensò il Commissario.

«Ho saputo che è morto qualcuno».
«Purtroppo…».
«Posso chiedere di chi si trattava?».
«Perché lo vuole sapere?» rispose il Commissario, convinto che l’altro già lo sapesse.
«Dalla direzione generale della mia azienda sono ansiosi di saperne di più».
Il Commissario non vedeva perché non dirglielo, anzi, rispondere avrebbe porto il fianco al proprio domandare.
«Era un manager della Deltamed, Marco Lagri. Lo conosceva?».
«Non posso dire di averlo conosciuto troppo bene, ma non era un estraneo».
«Cioè?».
«Spesso c’incontravamo ai congressi».
«Le sembrava un tipo da suicidio?».
«Per la verità, se non fosse successo, non l’avrei mai pensato. Marco era una persona molto solare, equilibrata… pensi che amava gli scherzi, ci si divertiva come un ragazzo. Insomma, non era proprio uno di quelli che si associa al suicidio».
«Curiosa la vita». Il Commissario coltivava il controverso e spinosissimo hobby dello snocciolare una o due banalità, quando gli capitava, ma lo faceva con frequenza molto ridotta perché non voleva correre il rischio di tramutare il passatempo in costume.
L’Ispettore si alzò per andare a prendere altri antipasti.
«Signor Labile, ha idea se Lagri avesse degli affari di un qualche genere in sospeso con qualcuno presente nel Villaggio?».
«Temo di non poterla aiutare. Non eravamo così intimi, non posso sapere se aveva qualcosa in sospeso con qualcuno. Ma, se posso darle un consiglio informale, le suggerirei di parlare col dottor Mario Antico. Sapevo che dovevano incontrarsi: la Deltamed è molto interessata al dottor Antico e Marco era l’unico uomo della Deltamed presente al congresso, anche se ultimamente e ufficiosamente era passato alla Ph.Arma».
«Come lo sa?».
«Ieri sera abbiamo cenato insieme e ne abbiamo approfittato per festeggiare il fatto di essere diventati colleghi nella stessa azienda».
«Ricorda qualcosa d’insolito in Lagri?».
«No, per la verità. Era anche molto tranquillo: si è alzato una sola volta per una telefonata».
«Grazie dell’informazione».
«Se avesse bisogno di me mi chiami. Questo è il mio biglietto. Sarò sempre nel Villaggio, quindi quando vuole…».
Il Commissario lo ringraziò, si salutarono. Gingillandosi col biglietto, si domandò come mai quell’uomo fosse stato così collaborativo: forse erano più amici di quello che aveva lasciato intendere o forse, per qualche ragione meno intuibile, voleva essere sempre informato. “Beh, si vedrà” pensò il Commissario sospirando. (continua)

27-04-2015 | 16:20